Oggi vorrei parlare di alcune mete insolite che si possono visitare in Francia. Quando pensiamo alla Francia da turisti italiani, ci viene in mente Parigi e poco altro. Magari Nizza e la Costa Azzurra, i castelli della Loira, vagamente il Mont Saint Michel in Bretagna, forse Disneyland?
La prima volta che sono venuta in Francia per il mio anno da Erasmus, tornata a casa per le vacanze di Natale, varie persone del mio paese partivano dal semplice presupposto che tornavo da Parigi e mi chiedevano come fosse la città.
In realtà, il mio periodo da Erasmus lo avevo trascorso a Reims, in Champagne-Ardenne, una cittadina agricola che, seppur vicina a Parigi sulla carta e sede delle cerimonie di incoronazione di molti re francesi, di parigino ha ben poco!
Ecco, quindi, tra le mete insolite da visitare in Francia, le mie 8 preferite. Questi luoghi mi sono entrati nel cuore per la loro atmosfera particolare, e forse anche perché non le ho visitate con grosse aspettative turistiche, come accade con le mete più conosciute.
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Château de Marqueyssac, Périgord
Il castello di Marqueyssac e i suoi “jardins suspendus” dominano la vallata della Dordogne, un luogo fiabesco nel sud-ovest della Francia. La particolarità di questo castello del XVIII secolo sono proprio i giardini, con siepi tagliate a mano, tondeggianti e tutte diverse tra loro. Anche se il giardino, con i suoi 6 km di passeggiata, è un luogo molto frequentato, il fatto di non averne mai sentito parlare prima di visitarlo mi ha permesso di meravigliarmi di fronte alle sue forme bizzarre, e ha fatto entrare questo luogo nella mia lista personale di mete insolite che consiglio di visitare in Francia.
Cosa mi ha colpito di Marqueyssac:
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la forma tondeggiante e regolare, ma allo stesso tempo fantasiosa, delle siepi. Sembra di trovarsi i fronte a un mare di cespugli perfettamente potati, e viene voglia di nuotarci dentro o saltarci sopra (impossibile, ovviamente)
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la vista sulla vallata della Dordogne con i suoi caratteristici paesini: Domme, La Roque-Gageac, Beynac…
Vallorcine, Haute-Savoie
Vallorcine è un minuscolo comune di poco più di 400 abitanti, tra l’altro sparsi in altrettanto minuscole frazioni, al confine con il Canton Vallese e non lontano da Chamonix. E’ un ottimo punto di partenza per passeggiate in montagna, sia incamminandosi direttamente a piedi, sia prendendo la funivia che sale fino alla zona di Balme e che è utilizzata in inverno anche per sciare. Una particolarità di Vallorcine è che è stata fondata da un’antica comunità germanica Walser, ma ormai la parlata tedesca è stata abbandonata da secoli.
Cosa mi ha colpita di Vallorcine:
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la posizione in fondo alla vallata, il suo essere isolata e priva di servizi (una boulangerie, un ristorante e stop) rispetto alla vicina e molto turistica Chamonix
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un’atmosfera cupa e allo stesso tempo viva, come se le montagne intorno mi parlassero
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la vicina dogana svizzera di Martigny, con negozi ancora aperti ma che hanno mantenuto insegne vintage (non rifatte in stile vintage, ma credo proprio risalenti agli anni ‘50!)
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la vista sulla catena delle Aiguilles Rouges, le Guglie Rosse, chiamate in questo modo perché le loro rocce granitiche si tingono di rosso con la luce mattutina
Arles, Bouches-du-Rhône
Questa città provenzale è molto conosciuta perché ci è vissuto il pittore Van Gogh, ed è stata ispirazione per numerose sue opere. Sono passata a Arles per una visita mordi e fuggi, di ritorno a Lione dopo una vacanza a Marsiglia, e avrei voluto assaporarne l’atmosfera con più calma.
Per dei consigli davvero utili su come visitare Arles, vi rimando al blog di Baba Viaggia. In questo articolo, l’ispiratrice di partenze Baba propone proprio un circuito che si snoda sulle tracce dei luoghi dipinti da Van Gogh.
Cosa mi ha colpita di Arles:
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i colori e il calore del sud: la pietra color ocra, le piazzette con i caffè pieni di gente seduta all’aperto, le stradine allo stesso tempo disordinate e armoniose
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I Cryptoportiques: una Arles sotterranea fatta di gallerie semibuie costruite in epoca romana.
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le campagne circostanti, con i loro casolari, distese di fieno e di girasoli, viali tra i platani…
Colmar, Haut-Rhin
Colmar è un villaggio alsaziano che ho scoperto quasi 10 anni fa per caso, durante un viaggio con destinazione Reims. Come larga parte dell’Alsazia, Colmar è stata a lungo contesa tra Francia e Germania nel corso di diverse guerre: questo spiega la doppia anima della città, un po’ francese e un po’ tedesca. Troviamo infatti cartelli stradali nelle due lingue e le sentiamo parlare entrambe per strada.
Cosa mi ha colpita di Colmar:
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le casette tipiche di mille colori, con la loro struttura in legno
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i fiori perfetti che spuntano dai balconi
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i canali della “petite Venise”
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le cicogne bianche alsaziane, che si incrociano sia in città che, soprattutto, nelle campagne circostanti
Cassis, Bouches-du-Rhône
Definirei Cassis come un paesino gioiello, incastonato tra les Calanques di calcare bianco e la scogliera di Cap Canaille. La natura è paradisiaca e il paese non è da meno, con casette colorate, stradine in salita e un porticciolo romantico dove cenare con bouillabaisse, rouille e altre delizie della zona.
Cosa mi ha colpita di Cassis:
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la possibilità di passeggiare sulle Calanques, uno dei luoghi naturali più belli e selvaggi della Francia (anche se presi d’assalto da molte persone in estate – ma non sono il tipo di turista che si lamenta perché ci sono troppi turisti in un posto…).
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i colori vivi delle case
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la disposizione “in salita” (o forse si dice arroccata?) del paese
Pornic, Loire-Atlantique
Tra le mete insolite da visitare in Francia, aggiungerei Pornic. Anche Pornic è una scoperta fatta per caso, durante un weekend autunnale in zona Nantes. Si tratta di un paesino di pescatori sulla costa atlantica, con casette bianche e anche qualche grossa villa del XIX secolo che si intravede tra la vegetazione. Pornic è una stazione balneare con parecchi km di spiagge, che non abbiamo potuto sfruttare essendoci andati in ottobre. Ci siamo invece goduti le lunghe passeggiate lungo la costa e nella campagna intorno al paese. La natura selvaggia di questa zona (insieme al vento e al freddo) mi è rimasta molto impressa.
Cosa mi ha colpita di Pornic:
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l’odore di oceano
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la sensazione di essere in un villaggio di marinai di altri tempi
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la passeggiata e pista ciclabile in direzione sud, con vista sulle stazioni di pesca
Lione
Meta insolita forse no: Lione è una delle città più grosse della Francia, è conosciuta dagli italiani e geograficamente vicina all’Italia. Ma essendo anche la città in cui ho deciso di vivere e che amo molto, ho pensato valesse la pena dedicarle un paragrafo. Non conoscevo nulla di Lione prima di venirci, tranne le polemiche eterne per la costruzione della TAV Torino-Lione. Forse proprio questo non conoscerne nulla e collegarla unicamente all’idea di un treno mi ha permesso di stupirmi positivamente quando l’ho scoperta!
Cosa mi ha colpita di Lione:
- i dolci alle praline rosa
- i quartieri tutti diversi e belli ciascuno a suo modo, quasi come se ci fossero più centri storici (la Presque-Ile, la Croix Rousse, il Vieux Lyon…)
- la Fete des Lumières in dicembre (con spettacoli di luce proiettati nelle piazze e sugli edifici) et il Festival Lumière in ottobre (dedicato al cinema, perché Lione è anche la città Natale e il luogo dei primi esperimenti cinematografici dei fratelli Lumière)
- la possibilità di passeggiate infinite lungo i due fiumi Rodano e Saona.
Arras, Pas-de-Calais
Questa cittadina si trova nell’estremo nord della Francia, vicina a Lille e al confine con il Belgio, e questa vicinanza non è solo geografica: la Grande Place e la Piazza degli Eroi sono bellissimi esempi di architettura fiamminga. Anche il cibo tipico è degno di fredde giornate nordiche, con patate fritte e spezzatini succulenti.
Cosa mi ha colpita di Arras:
- l’atmosfera e la luce nordiche, che danno l’impressione di trovarsi in Belgio o in Olanda anziché in Francia
- le case tutte identiche e perfettamente allineate sulla piazza principale, che ricordano le casette delle bambole o le illustrazioni di certi libri per bambini
- la cittadella, una vera “città nella città”, costruita in origine come protezione militare su ordine di Luigi XIV, poi riconvertita in alloggi e in uffici, e dichiarata patrimonio dell’Unesco
Mi hai fatto venire una gran voglia di partire per un tour attraverso queste tappe francesi! grazie, è stato divertente leggere questo articolo!
grazie Veronica, ti aspetto a Lione al più presto!