Se non hai voglia di leggere l’articolo su come cercare lavoro in Francia dall’Italia per intero, puoi trovarlo in versione video qui, all’interno del gruppo Facebook “Consigli pratici per vivere e lavorare in Francia”.
Da quando ho creato questo blog un mesetto fa, ho ricevuto qualche domanda dai miei primi lettori (che ringrazio). Ho deciso quindi di creare dei contenuti che rispondano a queste domande.
Uno dei dubbi ricorrenti riguarda proprio la ricerca di un lavoro in Francia quando ci si trova ancora in Italia: da dove iniziare per cercare lavoro? Come fare? E’ possibile trovare qualcosa a distanza? Oppure è una perdita di tempo, e conviene quindi andare direttamente sul posto? E poi: perché sto cercando da mesi e non ho risposte? Sbaglio qualcosa?
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Spoiler: non sto consigliando a nessuno di cambiare paese durante il lockdown
Vorrei fare una premessa. So benissimo che viviamo un momento storico sfigato. So quindi che certi consigli, validissimi meno di un anno fa, ad oggi hanno perso tutto il loro senso (del tipo: “cerca lavoro nel turismo, che si trova sempre!”). So che questo è un anno faticoso e doloroso per molti. Ed è un periodo incerto per tutti. Non voglio né sminuire la sfiga in cui tutti più o meno ci troviamo a vivere in questo 2020, né proporre soluzioni-miracolo (che non sono mai esistite, nemmeno prima del covid).
Per cui: sono pazza a dire che è comunque possibile progettare un trasferimento all’estero, in particolare in Francia, durante questo periodo incerto, tra lockdown e zone di tutti i colori?
Forse un po’. Ma credo davvero che in questo momento si possano fare due cose:
- sognare il futuro: nel corso della storia, l’umanità si è risollevata da tragedie di ogni tipo: guerre, carestie, epidemie. E’ legittimo pensare che ne usciremo anche questa volta.
- fare piccoli passi verso i nostri progetti futuri: stare chiusi in casa ci dà il tempo non solo di guardarci dentro e di pensare alle nostre scelte, ma anche di fare piccole azioni concrete per realizzare progetti futuri, incluso quello di andare a vivere all’estero.
Con questo non voglio dire “ti consiglio di fare la valigia e partire all’avventura durante la pandemia.” I consigli che ho pensato di mettere in questo articolo sono cose concrete che si possono cominciare a fare anche durante il lockdown.
Ecco quindi i miei 6 consigli per chi cerca lavoro in Francia in questo 2020. I consigli sono validi anche se (e anzi soprattutto se) ti trovi in Italia.
Adatta il tuo curriculum agli standard francesi
Innanzitutto, ti consiglio di privilegiare la sintesi. I francesi sono fissati con il CV su una pagina sola. Cerca quindi di non dilungarti troppo e di creare un CV su una sola pagina. I CV su più pagine non sono ben visti in Francia, con l’eccezione di profili molto tecnici o con lunga esperienza. Anche in quel caso, comunque, è sconsigliato andare oltre le due pagine.
Evita quindi il formato del CV Europass (ancora molto utilizzato in Italia), che è in genere un lunghissimo elenco di esperienze e studi. Sulla scelta tra un curriculum di una o di due pagine, volevo solo precisare che personalmente, dopo anni di lotte per far entrare le mie esperienze in un’unica pagina, mi sono rassegnata a far sforare il contenuto del mio curriculum su due pagine. Ho comunque continuato a ottenere colloqui e a trovare lavoro.
Ti suggerisco di dare un’occhiata al sito Canva per trovare modelli gratuiti e graficamente molto carini per fare il tuo CV.
L’importanza di un CV mirato
Per riuscire a creare un CV sintetico su una o al massimo due pagine, la prima cosa da evitare è un contenuto generico, che elenca esperienze di ogni tipo. E’ normale e anzi apprezzabile, quando si cerca lavoro all’estero per la prima volta, dichiararsi flessibili e aperti a un impiego in vari settori. Un CV generico, che cita esperienze tutte diverse senza fare capire in che cosa siamo specializzati ci dà quindi l’illusione di aprirci più porte. Eppure, alla fine, rischia di fare l’effetto opposto e di passare inosservato agli occhi di chi seleziona.
L’ideale è invece preparare uno o più CV mirati a uno specifico settore o posizione. Nessuno ti vieta, ad esempio, di cercare lavoro come cameriere e anche come baby sitter. Ma ci vuole un CV per tipologia di impiego, nel quale mettere in risalto le tue esperienze legate al singolo ruolo.
Consiglio addirittura di adattare CV e lettera di motivazione a ogni singola candidatura che si invia, facendo attenzione a utilizzare le stesse parole chiave presenti nell’annuncio. So che ci vuole parecchio tempo per farlo. Ma ti assicuro che molto spesso lo sforzo viene ripagato.
Fai molta attenzione alla lingua francese
In genere il francese risulta abbastanza comprensibile a noi italiani. Ma una cosa è capire il menù di un ristorante, un’altra è scrivere o esprimersi all’orale in francese in un contesto professionale. Aggiungo che i francesi sono molto esigenti per quanto riguarda la loro lingua e hanno un livello di tolleranza basso nei confronti di errori, storpiature e persino accenti stranieri.
E’ importante quindi curare il francese nel CV e nella lettera di motivazione, ma anche lavorare sulla lingua parlata in preparazione ai colloqui.
Per quanto riguarda la redazione del CV, ti sconsiglio di fare affidamento su Google Translate o su altri strumenti di traduzione automatica. Anche se si tratta di soluzioni rapide e per molti versi efficaci, corri il rischio di riempire il CV di frasi approssimative e di piccoli errori. Se hai già un buon livello di francese, puoi scrivere il tuo CV con attenzione e poi farlo rileggere e correggere. Puoi rivolgerti a una persona che conosca molto bene il francese, o che sia addirittura madrelingua.
Preparati a fare colloqui virtuali
Per quanto riguarda invece i colloqui, se hai deciso di cercare lavoro in Francia dall’Italia questi saranno per forza virtuali, il che da un lato è comodo, ma dall’altro può aggiungere una piccola componente di ansia. In genere è più difficile capire una lingua straniera (e anche la nostra lingua madre) al telefono, su Skype o su Zoom.
Oltre ad assicurarti di avere una buona connessione e un sistema audio funzionante, ti consiglio quindi di prepararti ai colloqui virtuali in francese semplicemente ascoltando video o podcast in lingua. Nell’epoca pre-Youtube, per ascoltare un audio in francese o in un qualunque altra lingua straniera, bisognava andare alla ricerca di cassette e cd con corsi di lingua, o di film in lingua originale. Oggi abbiamo la fortuna di poter ascoltare qualunque cosa sugli argomenti più disparati, gratuitamente, su internet.
Ti suggerisco di lavorare anche sul parlato, preparandoti delle frasi di presentazione, delle risposte a domande standard, e delle domande da fare all’azienda e ripetendole più volte prima dei colloqui, un po’ come quando si ripete ad alta voce studiando per un esame 🙂
Metti un indirizzo francese nelle tue candidature
So che potrebbe sembrare banale e soprattutto so che si tratta di una bugia. Ma è una bugia a fin di bene. Cercare lavoro all’estero differenziandosi dalla massa degli altri candidati non è cosa ovvia. In questo processo, agire passo dopo passo evitando gli errori potrà farti risparmiare molto tempo e evitarti delusioni.
Alla fine, perché si invia un CV? Si invia un CV per ottenere un colloquio. E’ chiaro che lo scopo finale è ottenere un posto di lavoro. Ma senza la tappa fondamentale in cui qualcuno alza il telefono per contattarti e fissa un colloquio, non otterrai niente.
Quindi, per avere una possibilità di essere chiamato/a, dovrai giocare secondo le regole. Pochi datori di lavoro francesi si prenderanno la briga di chiamare qualcuno che è residente a Trieste o a Caltanissetta. Non si tratta di razzismo, ma di un ragionamento che chi guarda i CV fa nel giro di 2 secondi netti, in maniera più o meno conscia, considerando improbabile che qualcuno si trasferisca da lontano per quel lavoro.
Ti conviene quindi mettere un indirizzo fittizio della città francese in cui stai cercando lavoro. Al momento del colloquio, potrai spiegare ad esempio che si tratta dell’indirizzo di un amico disposto a ospitarti o di un tuo precedente indirizzo, e che al momento ti trovi in Italia.
E metti anche un numero di telefono francese!
Lo stesso discorso vale per il numero di telefono francese. Salvo aziende o organismi di ampio respiro internazionale, che non avranno problemi a digitare il prefisso di un altro paese, il datore di lavoro medio francese è franco-centrico. In molti casi, non capirà nemmeno cosa sia quel +39 prima del tuo numero.
Ti chiederai come procurarti un numero francese stando in Italia. Se non conosci nessuno in Francia che possa comprarti e farti avere via posta una carta SIM prepagata, puoi ordinarla su Amazon (no, non mi hanno pagata per mettere questo link!). Ho dato un’occhiata ai prezzi e con 5 euro puoi avere una SIM, che sarà poi da ricaricare a seconda delle tue esigenze. Ti consiglio vivamente di fare questo investimento perché ti semplificherà la vita!
Ovviamente, ricordati poi di mettere la SIM in un telefono che terrai acceso e che verificherai costantemente, basta anche un telefono vecchio e marcio a patto che riceva le chiamate e gli SMS.
Altra dritta sul telefono: i francesi abusano del “répondeur” cioè la segreteria telefonica. E’ un continuo lasciar messaggi lunghissimi per ogni cosa, messaggi che puntualmente anche dopo anni in Francia mi dimentico di ascoltare.
Quindi, una volta attivata la SIM e una volta cominciato a inviare in giro il tuo CV con numero francese, ricordati di verificare anche il funzionamento della tua segreteria telefonica. Poi, se vedrai delle chiamate da numeri sconosciuti sul tuo numero francese, ricordati di controllare subito la segreteria, potrebbe esserci un colloquio in arrivo!
Tira fuori il tuo spirito di adattamento
Come ultimo punto, vorrei ribadire che la ricerca di lavoro a distanza, a maggior ragione in un altro paese, è spesso lunga e complicata. A meno di non avere un profilo molto tecnico o una lunga esperienza, è possibile che ti ritroverai a girare in tondo senza che si concretizzino vere opportunità.
Se ci tieni a trasferirti in Francia a breve, dovrai tirare fuori il tuo spirito di adattamento. Questo vorrà dire, in alcuni casi, accettare lavori e stipendi lontani dall’ideale che ti eri fatto per il tuo primo impiego in Francia.
Un modo semplice, anche se avventuroso, di trovare un primo lavoretto in Francia che includa anche un tetto sulla testa sono le esperienze da au pair e quelle di woofing. Ho parlato di entrambe in questo articolo, in quanto esperienze accessibili anche a chi ha un livello basso di francese. Questi sono solo esempi, ovviamente.
Niente è definitivo, e se un eventuale periodo di adattamento “al ribasso” ti serve a raggiungere l’obiettivo di un primo approdo in Francia, ben venga. Potrai sempre cercare un altro lavoro una volta arrivato. Quando vivrai sul posto, sarà molto più semplice per te renderti conto di come funzionano le cose e anche fare colloqui di persona.
Fammi sapere se hai domande più specifiche su questo tema, o se vuoi condividere la tua esperienza su come hai trovato tu stesso/a lavoro in Francia.
Vuoi trasferirti in Francia ma non sai da che parte iniziare? Sei arrivato da poco e ti senti un po’ perso/a? Ricevi gratis:
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